Infortunio sul lavoro: cosa fare

by Avv. Denni Cadelano

Infortunio sul lavoro: cosa fare e quali sono i tuoi diritti

Subire un infortunio sul lavoro può avere conseguenze significative sulla salute e sulla vita professionale. Per questo motivo, la legge prevede un’assicurazione obbligatoria a tutela dei lavoratori, regolata dal DPR n. 1124 del 30 giugno 1965. Questa normativa garantisce il diritto a prestazioni sanitarie ed economiche per coprire i danni derivanti da infortuni e malattie professionali. L’obiettivo è offrire un sostegno concreto a chi subisce una temporanea o permanente inabilità al lavoro, fino ai casi più gravi che possono portare al decesso.

Ma quali sono i passi da seguire in caso di infortunio?

Continua a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere su denuncia, indennizzi e tutela dei tuoi diritti.

Cos’è un infortunio sul lavoro?

Un infortunio sul lavoro è un evento traumatico che avviene per causa violenta durante l’attività lavorativa e che provoca un danno alla salute del lavoratore, con conseguente inabilità temporanea, permanente o morte. Questo significa che non rientrano negli infortuni gli eventi legati a patologie croniche, che invece vengono considerati malattie professionali.

Un caso particolare è l’infortunio in itinere, ossia l’incidente che avviene durante il tragitto casa-lavoro e viceversa. Anche questa tipologia è coperta dall’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), purché il tragitto sia diretto e non siano presenti deviazioni non necessarie.

Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro?

Se sei vittima di un infortunio sul lavoro, è importante seguire alcuni passaggi fondamentali per garantire il riconoscimento dell’evento e ottenere le prestazioni previste dalla legge.

  1. Informare subito il datore di lavoro.
    Il primo passo è comunicare immediatamente l’accaduto al proprio datore di lavoro. Questo passaggio è essenziale, poiché il datore di lavoro ha l’obbligo di denunciare l’infortunio all’INAIL se la prognosi supera i tre giorni.
  1. Recarsi al pronto soccorso.
    Dopo un infortunio, è fondamentale ricevere assistenza medica. Il pronto soccorso o il medico curante rilasceranno il certificato medico con l’indicazione della diagnosi e della prognosi, documento che dovrà essere inoltrato all’INAIL.
  1. Denuncia dell’infortunio all’INAIL
    Se la prognosi è superiore a tre giorni, il datore di lavoro deve inviare la denuncia di infortunio all’INAIL entro 48 ore dall’evento. Se l’incidente ha causato il decesso del lavoratore, la denuncia deve avvenire entro 24 ore.
    Il lavoratore può controllare lo stato della pratica accedendo al portale INAIL con le proprie credenziali.
  1. Seguire le cure e rispettare il periodo di riposo.
    Durante la convalescenza, è importante rispettare le indicazioni mediche e sottoporsi agli accertamenti richiesti dall’INAIL. L’ente può infatti richiedere visite di controllo per valutare l’andamento del recupero e confermare la continuità dell’indennità.

L’infortunio in itinere: cosa sapere

Come accennato, l’infortunio in itinere riguarda gli incidenti che avvengono durante il tragitto casa-lavoro. Affinché venga riconosciuto, devono esserci alcune condizioni:

  • Il tragitto deve essere il più diretto possibile.
  • L’utilizzo di un mezzo di trasporto deve essere necessario e non arbitrario (ad esempio, è riconosciuto se il lavoratore usa un mezzo proprio perché non ci sono trasporti pubblici disponibili).
  • Se il lavoratore fa una deviazione per motivi personali, l’infortunio potrebbe non essere riconosciuto.

Sono coperti anche gli incidenti avvenuti durante spostamenti per motivi di lavoro, come trasferte o spostamenti per commissioni aziendali.

Quali sono le prestazioni garantite dall’INAIL?

L’INAIL prevede diverse prestazioni economiche e sanitarie a tutela dei lavoratori infortunati:

  • Indennità giornaliera per inabilità temporanea: pari al 60% della retribuzione per i primi 90 giorni e al 75% dal 91° giorno fino alla guarigione.
  • Rendita per inabilità permanente: se l’infortunio causa una riduzione della capacità lavorativa superiore al 10%, il lavoratore ha diritto a una rendita vitalizia.
  • Assegno per l’assistenza personale continuativa: per chi ha subito gravi danni fisici e necessita di assistenza.

Indennità per il caso di morte: in caso di decesso, i familiari superstiti hanno diritto a una rendita.

Responsabilità del datore di lavoro e possibili risarcimenti

Se l’infortunio è avvenuto per negligenza del datore di lavoro, il lavoratore può richiedere un risarcimento del danno. Alcuni esempi di responsabilità aziendale includono:

  • Mancata adozione di misure di sicurezza adeguate.
  • Utilizzo di macchinari non conformi alle normative.
  • Assenza di formazione o dispositivi di protezione individuale.

In questi casi, il lavoratore può avviare un’azione legale per il risarcimento del danno differenziale, ossia la parte di danno non coperta dall’INAIL.

Conclusioni: la tutela dei lavoratori in caso di infortunio

Gli infortuni sul lavoro possono avere un impatto significativo sulla vita di un lavoratore, ma grazie alla tutela previdenziale e alle normative vigenti, è possibile ottenere il giusto supporto economico e sanitario.

Se hai subito un infortunio, è fondamentale seguire la procedura corretta, informarsi sui propri diritti e, se necessario, chiedere assistenza legale per ottenere il risarcimento che ti spetta.

Per ulteriori informazioni e assistenza legale, non esitare a contattare lo Studio Legale Cadelano. 

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